Il bivio di Ercole
Questo (forse) ultimo post è diverso dagli altri. Niente tecnicismi o teorie pseudo informatiche. Solo qualche riflessione su ciò che mi sta accadendo, sicuramente più interessante di quanto scritto finora.
Arrivano momenti in cui bisogna fare delle scelte importanti per la propria vita. Scelte cruciali. Di quelle che condizioneranno i tuoi prossimi 3, 5, 10 anni di esistenza.
Il bivio di Ercole.
Ci sediamo, seduti a riflettere, pensierosi, e non ci rendiamo conto che stiamo perdendo tempo, perché non sappiamo scegliere.
Rischiamo di fare, quindi, la cosa peggiore: una mezza scelta.
Tra lo scegliere se andare a destra oppure a sinistra, tra ambizione e denaro, tra cuore e ragione, facciamo la terza scelta, sicuramente la peggiore.
Mi ripeto questo discorso da molto tempo. Osservo molto quello che accade affianco a me, ai miei cari, ai miei amici e a conoscenti (non tanto amici). Ho imparato molto osservandoli in silenzio.
Il rimandare al domani, manifesto o celato, nasconde solo indecisione, staticità.
Credo di avere fatto una scelta. E forse, in realtà, l'ho fatta molto prima di quanto pensassi. Mi mancava solo il coraggio d'esternarla, la coerenza per attuarla.
Ora tocca trasformare questa scelta in decisione.
Percorrere la strada. Cambiare. E in silenzio andare.
Volontà e coraggio.
La volontà nel poter cambiare le cose. La volontà nell'affrontare le cose.
E il coraggio, quello vero. Quelle delle aquile, alte e solitare sul baratro. Quello senza testimoni.
Non so se aggiornerò ancora questo spazio. Forse non ha più molto senso, e probabilmente non ne ha mai avuto. Però non cancellerò il blog. E' il segno di un tempo che mi è appartenuto, di una strada percorsa tra mille bivi. Farà effetto rileggerli tra qualche anno, come il diario di un adolescente cresciuto un pò troppo in fretta.